La stagione dei soffioni


Vi guardo, mentre correte nel campo. Le biciclette posate a terra, il sole del tramonto, e voi, felici, in mezzo ai soffioni.

Era inverno, e in un attimo è primavera: quasi non ce ne siamo accorti.
Ci siamo ritrovati a casa, e abbiamo iniziato a cantare sui balconi, a ingannare lo smarrimento preparando una pizza insieme, ad annegarlo in un bicchiere di vino.
Ho iniziato a fare yoga, e mi sono prodigata con le mie bambine che neanche la Montessori.
Razionalmente credevo che questo momento senza precedenti avrebbe potuto portare anche cose buone, dentro e fuori di noi. Ma in realtà non avevo tempo per pensare, e non sentivo muoversi niente, assolutamente niente.
Finché un giorno qualcosa si è rotto,
all' improvviso. Che poi è quello che succede ai semi, che se ne stanno accoccolati sottoterra per tutto l'inverno e sembrano dormire, ma in realtà si stanno preparando, con un lavoro latente, ad esplodere, a creparsi, per portare una nuova vita alla luce del sole.
Si è squarciato il velo che avevo posato sulla mia esistenza, e io mi sono trovata ad annaspare, bisognosa di aria e di libertà. Ma non di quella a cui tutti anelavamo in quei giorni, avevo bisogno di fare un respiro profondo ed essere libera dai limiti che io stessa mi ero messa durante tutta la vita. Ho trascorso giorni difficili, una crisi che ho somatizzato in una maniera troppo eclatante, per passare inosservata.
Poi uno spiraglio di luce, le solite vecchie consapevolezze che riscopriamo sempre con rinnovato stupore, pur sapendo che ricadranno nell'oblìo. E invece no. Stavolta le fermo, stavolta me le mangio, non ho più tempo da perdere.

La mia bambina più grande ha imparato ad andare in bicicletta, la mia bambina più piccola a parlare, mio marito che si può vivere anche alla giornata, senza fare programmi, senza poter controllare tutto. Io ho imparato che devo amarmi un po' di più.

"Foffia tu" mi dice la piccola. Soffio, e mi sento librare in cielo come quei semini che si sono staccati dal soffione. È solo l'inizio di una strada in salita, ma la via è tracciata, e non voglio tornare indietro.


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