Un "Pezzettino" alla volta

Pomeriggio piovoso di fine primavera. 

"Mamma, ho un'idea: Facciamo il libro di "Pezzettino"! Sai, lo leggiamo all'asilo ed è bellissimo. Lo costruiamo noi, così non serve neanche comprarlo!", mi disse Aurora seguendo con gli occhi orgogliosa il suo lampo di genio. Anche Irene era molto entusiasta della proposta: incredibilmente erano d'accordo. Così mi feci raccontare la storia di Pezzettino e appuntai su un post-it le scene da disegnare. Io non lo avevo mai letto, ed era davvero difficile capire come strutturare il nostro manoscritto, ma volevo farmi guidare completamente da loro senza cercare informazioni su internet: volevo vedere dove mi avrebbero portato con le loro testoline, la loro memoria, il loro cuore. E chissà poi se davvero saremmo giunte al termine di un progetto tanto lungo senza stancarci: ormai siamo abituati ad avere tutto subito, a consumare ogni cosa all'istante, bulimicamente, ad accenderci e a bruciare veloci come fiammiferi. Non è questo che voglio trasmettere alle mie bambine, anche se purtroppo è proprio ciò che arriva ogni mattina all'ennesimo "sbrigati", o tutte le volte che mi ritrovo ad esaudire concitatamente le loro richieste, ancora prima che riescano a formularle. Non è colpa mia, è il mondo. Ma voglio scendere da questa giostra. Voglio che loro si sentano libere di prendersi il tempo che serve, di indugiare sulla strada più lunga, di prendersi le pause di cui avranno bisogno, anche di perdersi, per ritrovarsi, ed essere felicemente se stesse. 

Pensavano di ultimare il loro libricino quello stesso pomeriggio, e di poterlo leggere la sera, prima della nanna, ma non senza difficoltà riuscii a spiegare loro che non era possibile, che lo avremmo creato un pezzettino alla volta, giorno dopo giorno, con pazienza e dedizione, e che questo ci avrebbe richiesto uno sforzo maggiore, ma ci avrebbe dato molta più gratificazione. Dopo una settimana si erano arenate, e non volevano più continuare. Dissi loro che potevamo metterlo via, nel caso un giorno ci fosse venuta voglia di riprenderlo.

Così è rimasto per un mese fermo nel cassetto, finché l'altro ieri Aurora l'ha tirato fuori decisa a terminare l'impresa e abbiamo colorato tutte le illustrazioni. Le bimbe non ricordavano più bene la storia, quindi per aiutarle l'ho cercata sul web e abbiamo aggiunto qualche disegno.

Ora dormono, io sto scrivendo i testi. Domani mattina si sveglieranno e troveranno il loro "Pezzettino" impaginato sul tavolo. Mi pregusto già la gioia e la soddisfazione sui loro visetti stropicciati dal sonno, e sono felice.




Ispirato a "Pezzettino" di Leo Lionni


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