Diario dalla terra di mezzo

Né terra né fiume né mare, e tutto insieme, ai confini del mondo.

Acque, distese di campi, canali; strade alte sugli argini, strette e deserte. Detriti, una lepre, silenzio. Qualche pescatore solitario, un trattore che solca campagna e uccelli, tantissimi uccelli. È il delta del Po.






Un posto a caso, come piace a noi. Reminiscenze di un bar di paese con i vecchi, le carte, il baluginare delle slot e il sole del sabato pomeriggio sulla statale. C'è un vago sentore di decadenza e abbandono sui cartelli arrugginiti dalla nebbia salmastra, quella che fa piangere gli alberi anche se non piove. 


Cittadina fantasma dove l'edicolante ti accoglie alle otto di sera con il mocio in mano, sorridente, e poi puoi lasciarti finire dai ciuffi di calamari croccanti + prosecco al ristorantino accanto. Berra.


Tra specchi e soglie, Comacchio.









A piedi da Sottomarina, camminando sul ponte trafficato, lo smog nasconde l'odore del porto e l'effetto è quello di un familiare puzzo di città. Cavolo se mi mancava! Prendiamo la destra al primo canale, e Chioggia per noi è tutta lì, nell'acqua pulita che lambisce i palazzi variopinti, nel profumo dei panni stesi al sole, nelle voci e nei rumori di un lunedì mattina di febbraio. Le bancarelle di ortaggi, un pescatore sistema le capelonghe nel secchio, due turisti fanno cin cin su un tavolino fresco di vernice; e Jackye Tonight si prende lo spicchio di sole sul ponte. Solo che noi non sappiamo chi è. 


















Chissà quanti lo guardano con diffidenza, come a volte si guardano gli accattoni agli angoli delle città; come me stamattina, se fossi passata distrattamente oltre. Il fatto è che quando prende a lisciarsi la lunga barba gialla si capisce che è fatto di un'altra pasta. 
Affascinate dal grande palazzo targato 1271, mentre aspettiamo i cicchetti dell'osteria, ci addentriamo per la calle. Una fila di sedie tutte diverse sta appoggiata al muro di una casa vecchia. Sopra di esse delle opere d'arte che raccontano di giochi e casinò, e guano. "Via delle anime" si legge sopra la porta. La lanterna che ci è appesa accanto è verde, verdi gli scuri. L'uomo barbuto viene verso di noi, e un nugolo di piccioni gli si affolla intorno. Le bambine sono divertire dallo svolazzare degli uccelli, io sorrido timidamente, al modo bellunese. Lui entra nella casa girando un pesante mazzo di chiavi. Effettivamente non c'è stato bisogno di conoscerlo, per capire chi è. 
Lo chiamano Jackye Tonight, ho letto poi su Google.


Il mare d'inverno, Spiaggia delle Conchiglie.





F
enicotteri di andata e di ritorno. Sempre e irrimediabilmente attratta dalla terra di mezzo.




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