Feltre, di sole e di gatti

 - Con le tue foto mi fai sognare, mi fai venire voglia di scoprire nuovi posti, o guardare gli stessi con occhi diversi. Tipo un anonimo paese di provincia, il torrente sotto casa, un palazzo davanti al quale sono passato tante volte senza notarlo. E poi le tue bambine sono bravissime, camminano un sacco, io con il mio non potrei.

-Beh, a dirla tutta, mentre rubavo questi scorci di Feltre è stato tutto un lagnarsi, uno scioperare sedute a terra, un "in braccio" con annessi inutili tentativi di convincimento per finire la passeggiata: la nostra gita domenicale in famiglia si è conclusa con una ritirata a casa prima di pranzo. Altro che aperitivo in centro accarezzati dal sole di un mattino di primavera e pranzetto al ristorante (che insomma, resta sempre un lusso). Spaghetti al pomodoro per una, in bianco senza olio né burro né grana per l'altra. Che va benissimo eh, questi non sono certo problemi. Voglio solo dirmi che sono fiera di come abbiamo poi tradotto in possibilità il cambio di programma, e dare una spennellata di realtà alla bellezza che ricerco negli scatti, per essere onesta e non creare falsi miti: le aspettative sono bandite con i bambini, ci vogliono nervi saldi, capacità di gestire la frustrazione e prontezza nel reinventarsi al momento. Che non sono cose che vengono propriamente naturali, tutte insieme, o tutti i giorni. Ci sono giorni che va e giorni che non va, giorni che si riesce e giorni che si arranca.










"Non mi piacciono queste bruttissime rovine", ha dichiarato secca Aurora, nonostante il suo raffinato gusto estetico.
E io, benché subisca sempre di più il fascino di una certa decadenza, ho ringraziato il sole e i gatti, che non le hanno abbandonate.

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