Ciao, Bino

Eravamo seduti, io e te, in riva al fiume, proprio sotto la passerella, di fronte al sasso dei tuffi. Un tardo pomeriggio di agosto, di quelli in cui la luce del sole inizia a tingersi di miele, e l'aria preannuncia la stagione che cambia. Credo fosse la prima volta che parlavamo da soli. L'unica.
Guardasti le montagne, i sassi, l'acqua, e fra le lacrime mi dicesti che quella sarebbe stata l'ultima volta, per voi, su in montagna; l'ultima volta che avresti toccato quell'acqua, visto quell'orizzonte. Io non ci credevo, ma tu lo sapevi. E forse in fondo al cuore lo sapevo anche io.
Avrei voluto trovare le parole per consolarti, pur sapendo che la mia mano sulla tua spalla era già tutto ciò di cui avevamo bisogno.

E oggi ti saluto così, con il ricordo più prezioso che ho.


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