Domani è primavera

Dietro i nostri sorrisi si cela una rabbia insospettata. Dietro i tuoi capelli spettinati, dietro i miei occhi truccati si nascondono universi che non si immaginano. Oltre le chiacchiere della gente c'è una poesia che affoga, nel tuo drink, nelle nostre vite inespresse che vanno avanti senza sbocciare. Il torbido in noi è materia che anela ad essere sgrezzata, che aspetta una possibilità. È il male di vivere che aspira a diventare bellezza, arte, catarsi, libertà. Ma noi giriamo a vuoto, persi nel nostro bicchiere. 

Voglio bere con te, oggi. Abbandonarmi al desiderio di perderci, di cadere, per renderci conto che non siamo soli, e risvegliarci da questo seducente e maledetto oblìo per esserci davvero. Voglio parlare con te, ridere, sentire la testa che gira tenendoti per mano. Guardarci negli occhi ebbri, ricordarti quanto vali, ricordarmi quanto valgo; arrivare fino in fondo e sentire che ci siamo, che siamo vivi. Siamo carne, sei un meraviglioso sorriso, siamo un progetto, dieci, mille progetti. 

Finisco il turno e faccio il giro del banco. 
"Un gin tonic anche per me, Mary!" 
Vedo dalla tua espressione che non te lo aspettavi (ma anche che non ti dispiace), e a dire la verità non mi aspettavo nemmeno io, di riuscire a osare tanto.
La porta del pub è spalancata, e sento entrare l'aria più mite della stagione che si appresta ad arrivare. Magari mangiamo un boccone, più tardi. Forse faremo una passeggiata sul fiume, poi mi inviterai da te. E domani sarà un nuovo giorno. Domani è primavera.




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