Le rose della Gebra

Sono tre sere che ci passo davanti in bicicletta e vorrei fermarmi ad ammirare il grande roseto che si alza sul muro della vecchia bottega del paese. Oggi sono qui, il tempo di una foto furtiva, con tutti i muscoli del corpo tesi a tenere in equilibrio il mio mezzo, carico della bimba più piccola, e un occhio sulla bambina più grande, che dalla sua biciclettina mi intima a sbrigarmi (quello che si definisce essere multitasking, o power mum). 
Non ho mai visto da nessun'altra parte delle rose dello stesso colore: un fuxia un po' sbiadito che crea un effetto quasi antiquato là dove i petali si arricciano, alle estremità. Sono perfette, accanto alla vetrina dismessa. 
Ci abita qualcuno, adesso, nella casa grigia della Gabriella, ma il vecchio negozio resta vuoto e impolverato. Alla parete sono ancora fissate le mensole, anche quella dove erano disposti in fila i grandi vasi di ceramica che contenevano le mentine a forma di pinetto, quelle bianche e tonde che si scioglievano in bocca, le caramelle al miele e gli zuccherini colorati. 
Tutte le mattine andavamo in bottega a piedi a prendere il pane con la nonna, e non vedevamo l'ora di assaggiarne un pezzettino lungo la strada del ritorno; ma se prima la Gabriella prendeva uno dei vasi dalla mensola sapevamo che il bottino sarebbe stato molto più ricco. 
Non mi sono mai spiegata come potesse starci tutto, in quel piccolo negozio, ma dentro c'era davvero proprio tutto. Lì la mamma mi aveva comperato il primo astuccio per andare a scuola, lì scendevamo in un attimo, se avevamo bisogno di qualcosa. La chiusura dell'attività - sono passati ormai cinque lustri - fu un lutto per il paese. 
Eppure adesso, davanti a queste rose di giugno, fra il vociare delle mie bambine, rivedo noi, con la nostra mamma, di mattina presto, a prendere i panini e il prosciutto prima di andare in gita con la parrocchia, e poi i passi veloci, con i nostri zainetti, nell'aria frizzante. 
Metto a fuoco e sento il sapore delle cose buone, che incredibilmente rimane intatto nella memoria, impresso nelle nostre cellule per sempre, come un dono, per la vita. 



Commenti

  1. Quando fare la spesa era la nostra vita sociale ❤il modo migliore per iniziare la giornata❤

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  2. L'astuccio della seven fosforescente e il panino con il prosciutto tagliato con le mani piene di scotch avana...

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    1. 🤣vero avevo rimosso🤣non c'erano problemi covid😷

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