Dal mare

Ho visto un uomo di mezza età che masticava parole sotto baffi foltissimi. L'addome, solcato da innumerevoli cicatrici, era una storia dolorosa che non poteva intaccare quella felicità appena nata. Sfiorava con riserbo, malcelata emozione e profondo rispetto la mano di un gigante buono, mentre passeggiavano incontro al tramonto e si raccontavano un mucchio di cose che capivano solo loro. 

Ho visto una giovane donna con i capelli morbidi sempre ordinati in un taglio raffinato e un immancabile filo di rossetto; di quelle che sono sempre bellissime senza fatica, dotate di un'eleganza innata. Tre figli, un vestito costoso e un marito che mentre fingeva di ascoltarla parlava al telefono e guardava altrove.

Ho visto un uomo sulla settantina adagiare la moglie sulla sedia a rotelle, portarla in casa per lavarla e prepararla, chinarsi ad allacciarle i sandali nuovi, accompagnarla a fare una passeggiata e tornare indietro poco dopo, con tutta la fatica, perché aveva dimenticato qualcosa. I costumi da bagno erano stesi con cura ad asciugare accanto all'entrata, come tutte le sere. Lei sorrideva sempre. 

Ho visto due signore disinvolte, che potremo essere io e mia sorella fra vent'anni. Sono arrivate tardi e si sono appollaiate sulle sedie in veranda con la macchina da scaricare e i bagagli da disfare. Senza fretta, si sono rassegnate alla calura, e la soppprtavano di buon grado. La loro casetta è stata un via vai di amici, di figli eccentrici, di bottiglie svuotate durante pranzi che si protraevano per tutto il pomeriggio sulla tovaglia a quadri messa male, mossa dal vento sul lato più lungo. Tutto buttato lì, con semplicità e naturalezza; tutto quel che serviva per ore di risate e confidenze.

Ho visto una bambina bisticciare con il fratello e, in preda a un pianto disperato, uscire dall'acqua incontro alla madre. La mamma, seduta sul bagnasciuga, si era appena stappata una birra e ha indugiato, prima di abbandonare l'idea di una pausa, prima di rimettersi a servizio. Ha bevuto un lungo sorso a canna mentre la piccola si lagnava accanto a lei. Poi è andata a posare la bottiglia, ha preso in braccio la figlia e l'ha coccolata. Non ero io, stavolta. 

Io ho preso un giro largo. Ho pensato poco, ho mangiato troppo, ho bevuto quel che serviva; mi sono concentrata sulle piante aromatiche, sui sapori, sull'atmosfera, sulle maree. Ho annusato pelli morbide imbrunite dal sole indugiando sul tuo sorriso, sui vostri denti bianchissimi che ridefiniscono le priorità. E ho nuotato nel colore del mare, proprio quello dei suoi occhi.


Ho riconfermato il mio bisogno di pause, di vuoti, di silenzio; di starmene per i fatti miei. Che non è che sono triste, quando guardo il vuoto, quando guardo il mondo, e sembro persa. Io sono così: è così che mi incontro con me, e mi serve come l'aria che respiro. 

Torniamo a casa sotto un cielo sgombro di nuvole. 

Da domani si vedrà. 


 

Commenti

  1. È incredibile come le tue parole mi emozionino sempre, comunque, nel bene e nel male. Un caro abbraccio da cuore a cuore.

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  2. Molto bello questo scorcio di vita❤ brava Saretta mia❤

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