Transumanza

È nato stanotte nel prato dei nonni. Stanotte sotto la pioggia, fra i belati del gregge. Che poi, anche al calar del buio le pecore continuano a belare: ma quando dormono?


Ha ancora dei residui di liquido amniotico sul pelo, il moncone del cordone ombelicale a penzoloni, e già zampetta sull'erba rosicchiando un fiore di achillea. Lui sa che cosa deve fare. Lo sa lui e lo sa la sua mamma. Lo sanno perché sono pura espressione della natura, straordinaria e crudele insieme. 

Noi invece siamo natura e qualcosa d'altro, che può elevarsi molto in alto o cadere molto in basso. Siamo manchevoli, confusi, distratti. 

Loro stanno; qui ed ora. 

Noi (io e mia sorella) avevamo una giacca in pile con motivi etnici quando da piccole mamma e papà ci portarono nel grande prato di Alfonsino a vedere le pecore. Proprio in mezzo alle pecore, ad accarezzarle, ad annusarle. Me lo ricorderò per sempre come un giorno felice.

Anche per questo la sosta dei pastori a Bolago è sempre un tempo speciale per me.


E se è vero che la felicità è fatta di momenti, voglio creare ricordi felici, serbatoi di bene per l'eternità.

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