Sguardo "foresto"

Le prime volte che venivo quassù sentivo, ne ero certa, la differenza di pressione, l'aria più leggera, non era il mio habitat. Ma avevo gli occhi del "foresto", di chi vive altrove e fissa lo sguardo sulle cose di sempre come se fossero eccezionali. Fu una cara persona tanti anni fa a insegnarmi a vedere così i luoghi in cui passavo tutta la vita. La portava ogni anno la bella stagione carica di entusiasmo e affamata di bellezza. Il mio fiume era diventato un po' suo, e così i prati, i ciclamini, le montagne.

Allo stesso modo io salgo a Fodom e amo "sapolé" intorno al Col di Lana. Ci sono le rose selvatiche e le radici che ho sposato. Le acque invece sono davvero proprio le mie.

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