Contrasti

Ho lasciato l'auto in concessionaria per il tagliando e mi sono incamminata a piedi. Via Tiziano Vecellio, centro, stazione, Mas. Nessun orario da rispettare, solo andare, fermarmi quando ne ho voglia, ripartire. Dovrei farlo più spesso. Non mi rendo conto, quando vado in macchina, dei gas di scarico che si riversano sui cigli, e stamattina invece ne ho fatti pieni i polmoni (non sono propriamente una salutista, nessuno scandalo dunque, è una constatazione). Ma ho anche fatto il pieno di dettagli, che solo al tempo si concedono. 

A me che sono cresciuta in campagna rimangono incomprensibili i cementi delle periferie, per quanto piccole. Attività e condomini che si sono espansi a pezzetti, secondo necessità, mentre una villa antica e un lavatoio mi chiedono dove si sia perduta l'estetica, ad un certo punto della storia.



Sul marciapiede l'innocente involucro di una caramella, una fascetta fermacavi rotta, scontrini, gratta e vinci accuratamente sminuzzati, fazzoletti, bucce di mandarini, bicchieri di carta, lattine. Piccoli lasciti di piccoli uomini lungo le strade.




Un ragazzo ha appoggiato una lattina di coca cola sul tettuccio di un cestino (perché non dentro?), una signora invece ha deciso di riversarci l'intero sacchetto del secco (che di secco ha ben poco); uno spazzino raccoglie con una pinza uno ad uno i mozziconi di sigaretta gettati a terra. Penso che anche l'accozzaglia senza senso delle mattonelle di un marciapiede sgangherato, se calpestata dalla civiltà, potrebbe essere più decorosa.



Mi siedo sui gradoni di una chiesa nel vecchio quartiere: il buon gusto si è fermato qui, fra le imposte scrostate di un palazzo, magnifiche anche nel loro consumarsi. Un passante mi guarda, perché fa strano vedere qualcuno che non sta facendo nulla, che non va da nessuna parte. Sto al sole, vivo queste pietre, e basta: oggi mi sono regalata il lusso. 







Riprendo il cammino, passo accanto a una scuola superiore, che sembra un carcere abbandonato. Chissà che si possa imparare la bellezza anche per contrasto! Vedo la rabbia che imbratta, ma spero la rabbia che salva.





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