Parole inutili


Appena ho saputo l'ho ordinato. E appena è arrivato me lo sono scolato, tutto d'un fiato. Un calice di giovinezza che ho bevuto insieme a te. Io che ancora penso di non essere fatta per nessun mondo possibile, ma che continuo a immaginare migliaia di felicità diverse e a sperare che ogni giorno vada meglio

La confusione però è sempre meno, lo sai?Forse da quando mi conosco un po' di più ed è meno difficile accettarmi per ciò che sono; da quando ho smesso di preoccuparmi del giudizio e onoro l'errore, lo sbaglio. La fatica di uscire dall'abitudine invece è ancora tanta. Non so se tutto questo male sia necessario, se un giorno troverò l'equilibrio e guarirò. Ma non oggi, quasi che non lo desiderassi completamente, in fondo, perché è proprio nel dolore che trovo le parole. E le parole trovano un posto, riempiono vuoti, sanano ferite. Non solo le nostre, se le condividiamo: questa è la magia della letteratura.

Grazie per aver osato, Martina: c'è sempre qualcuno che vuole leggere ciò che è scritto con il cuore.

Per Cesare Pavese "l'unico modo di sfuggire all'abisso è di guardarlo e misurarlo e sondarlo e discendervi", molti sostengono che sia il mestiere dello scrittore: danzare sul filo sottile della speranza e tenderlo al mondo, affinché non si perda nella folle pazzia della realtà

Un raggio di sole, il mare d'inverno, quella strada ancora lucida di pioggia: è tutto qui, e tu l'hai già capito. Ti auguro ogni bene!



SOGNI FANATASIE ILLUSIONI, Martina Brentel


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