Ogni ostacolo è un'opportunità

Rimanere senza auto sta diventando una delle gioie della vita. Sono costretta a rallentare, giustificata a non andare, e se proprio devo andare mi ingegno, mi muovo.

Il pullman è pieno come una volta. C'è un microcosmo che si sposta così ogni giorno: gente attenta, che si guarda intorno. Cammino sotto il cielo coperto, grata per la temperatura mite della mia stagione preferita. L'aria è umida, le panchine bagnate, le fronde dei grandi alberi sul sentiero piegate. Trovo che sia tutto bellissimo. 

Ho dimenticato il numero del referente dell'ufficio in cui mi devo recare sul tavolo della cucina, la carta di identità non so dove sia. Va beh, ho la patente. Arrivo dunque senza annunciami. Michele è di una gentilezza disarmante, nonostante la mia totale indisposizione verso la burocrazia. E la patente andava bene lo stesso. Se lo permetto, le cose fluiscono.

Ordino un cornetto e un cappuccino al bar della stazione senza alcun senso di colpa: è liberatorio. Alla radio parte quella canzone dei R. E. M., oddìo, devo cercarla, eccola: "Imitation of Life". Suonava quando iniziai a calpestare queste stesse piastrelle alla veneziana, quando ero io in nuce, senza imitazioni, paradigmi, corazze, aspettative. Quanti caffè, quante attese, i libri sul tavolino, sedersi sui gradini e sulle cordonate dei marciapiedi; lo faccio ancora, in ogni città dopo Belluno. È così che mi approprio degli spazi, che appartengo al mondo. 

Sei penetrato nell'asfalto di questo piazzale tantissimi anni fa e di te è rimasta una traccia; così oggi e sempre ti ritrovo, mio piccolo adorato daimon. E ti amo ancora di più.